Aikido/Aikibudo

Cos’è l’aikido ?

L’aikido è lo studio di diverse discipline marziali giapponesi. Non competitivo nè agonistico, ha come primo obbiettivo il benessere psicofisico e il miglioramento di sè stessi tramite l’allenamento costante. Vi sono vari stili e filosofie , nel nostro dojo studiamo l’aikido a 360 gradi, nella sua completezza .
L’allenamento si basa su di una preparazione atletica di base , una buona didattica , esercizi per lo sviluppo dei riflessi e il movimento aerobico sotto sforzo , studio delle armi e delle percussioni , compreso le possibili applicazioni come difesa personale. Il tutto con dinamismo e anticipo dei movimenti per arrivare alla velocità nelle tecniche di difesa e attacco .

Cos’è l’aikibudo ?

Comincio queste riflessioni con una premessa: prima del mio incontro con l'Aikido, avevo già maturato diverse esperienze personali e un certo bagaglio tecnico in varie discipline marziali e sportive che mi consentivano, almeno a mio avviso, di capire cosa fosse un combattimento reale e come valutare i contenuti delle singole arti marziali nelle varie situazioni in cui ci si potrebbe ritrovare. Quando il maestro Federico Misseri decise di aprire un corso di Aikido proprio sotto casa, guarda caso era il periodo dei primi film di Steven Seagal, quelli in cui maggiormente erano chiare sia le tecniche dell'Aikido, sia la sua efficacia anche in situazioni reali. La curiosità di provare a praticare e studiare questa nuova disciplina mi venne quindi spontanea, così mi affacciai al Dojo per informazioni... e quello fu l'inizio di un lungo e meraviglioso percorso che oggi, dopo tre decenni, è ancora ben lontano dall'essersi concluso. Devo dire che si trattò di un inizio davvero fortunato, soprattutto perché il Maestro Misseri studiava l'Aikido esattamente come Budo. E cosa è il Budo? Si tratta di un termine giapponese composto dagli ideogrammi bu e do, che si può tradurre come "Via marziale", "Via del combattimento" oppure ancora, e meglio, "Via che conduce alla cessazione dell'attacco (avversario)". Infatti l'ideogramma bu è internamente composto dai due ideogrammi hoko e tomeru che significano, rispettivamente, lancia/alabarda e fermare/arrestare, per cui "bu" nella lingua e nello spirito della tradizione giapponese significa letteralmente "arrestare la lancia"; l'ideogramma "do" significa invece "ciò che conduce", nel senso di "disciplina" vista come "percorso", "via" o "cammino", non solo in senso fisico ma anche etico e spirituale; uscendo quindi dal significato strettamente letterale, il termine "lancia" assume il significato più ampio di "arma" e quindi quello traslato di "guerra/combattimento/attacco". Nella concezione della tradizione marziale giapponese, pertanto, il significato del termine Budo diventa quello di "Via per fermare l'attacco (avversario)". La via del Maestro Misseri, che ho sempre condiviso pienamente, divideva in sostanza lo studio dell'Aikido in due componenti complementari, la didattica "da palestra" e quella "da strada", e con questo grande Maestro iniziai quindi lo studio e la pratica di questa meravigliosa e infinita disciplina: meravigliosa anche perché nel tempo ho capito come sia in realtà interconnessa con molte altre bellissime discipline, e infinita perchè, come in tante attività umane, in essa non si finisce mai di imparare e di scoprire. Sono passati quasi 30 anni ormai da quel mio primo allenamento sotto casa e da allora ho sempre cercato, con tutto l'impegno e la determinazione di cui sono stato capace, di portare avanti questa via di studio sia teorico/spirituale che soprattutto pratico/fisico. Ora, nonostante il mio cammino non sia per nulla concluso, come dicevo, e che credo ci sia ancora molto per me da imparare e da scoprire sulla via marziale, sento comunque (con tutta l'umiltà del caso e il rispetto delle opinioni di chiunque) di poter delineare e proporre la MIA personale visione dell'Aikido. Sento il bisogno di farlo perchè da tempo ho la sensazione che anche questa disciplina, nonostante il suo carattere (ancora) non competitivo/agonistico, sia stata ugualmente "contaminata" (mi si passi il termine) dal desiderio, in taluni suoi "cultori" anche di alto grado, di acquisire sempre maggiore visibilità, sempre maggior peso "politico/diplomatico", sempre maggior numero di iscritti ufficiali, determinando a volte inutili e deplorevoli "giochi" di alleanze e rivalità tra le varie associazioni e palestre grandi e piccole, nonché situazioni di "caccia agli iscritti" (persino purtroppo a costo di inseguire le varie mode marziali del momento e/o di abbassare la qualità degli esami, determinando quindi lacune tecniche e "carriere" troppo facili e veloci). Tutto questo per acquisire, in ultima analisi, maggior potere contrattuale negli accordi tra associazioni e palestre oltre che, inevitabilmente, maggiori guadagni di natura economica. Queste dinamiche, mi sembra, hanno deviato in questi trent'anni il percorso di molte associazioni da quello che invece io considero il vero Budo cioè, come detto, un'arte marziale nel contempo ricca di valori morali dal punto di vista spirituale, e di efficaci tecniche di difesa dal punto di vista fisico. Ciò che invece vedo sempre più spesso è un Budo ridotto ad una cosiddetta "arte della pace", leggera e meditativa, ed anche con carriere particolarmente veloci fino ai gradi più alti: No, quella non è la mia Via, la lascio eventualmente ad altri. Senza dichiarazioni di superiorità, semplicemente non fa per me, non è quello che mi hanno insegnato e in cui ancora credo fermamente. Per questo genere di motivi (e credo in maniera coerente) ho cominciato a chiamare la disciplina che adesso insegno a mia volta, come Maestro, con il nome (tra i vari che O'Sensei, il "Grande Maestro" Morihei Ueshiba, utilizzò nel tempo per definire la sua arte) di AIKIBUDO, il termine da lui usato proprio quando il suo Dojo era noto come "IL DOJO DELL'INFERNO" e al suo interno non ci si tirava indietro dal contatto fisico, anzi!!! Quindi per me l'Aikido, come BUDO MODERNO che non perde il contatto con il suo principio, è in realtà l'Aikibudo. Una disciplina basata sulla simulazione del combattimento e sullo studio in essa di un ampio spettro di tecniche, senza e con le armi, che ha come obbiettivo SIA il benessere psicofisico e la crescita del praticante dal punto di vista umano, SIA l'acquisizione del complesso di risposte più efficaci nelle più varie situazioni di combattimento, anche reale. Mi riprometto quindi di insegnare un'arte non competitiva o agonistica e, anche per questo, adatta a tutte le età, che affondi le proprie radici nel BUDO antico evolvendosi in quello moderno, una disciplina dove non si evita il contatto e negli anni si mette in conto, eventualmente, anche qualche livido o qualche infortunio, come in tutte le arti marziali degne di questo nome. Concludo quindi con un consiglio per i principianti, per chi è alla ricerca di una via marziale adatta a se stesso: per scegliere un Dojo, non guardate particolarmente alla distanza da casa (io a suo tempo riconosco di aver avuto una gran fortuna!), o alla comodità degli orari, o al costo dell'abbonamento o al solo numero degli iscritti. Invece informatevi bene sulla filosofia del Maestro, sulla sua visione della via e e sulla sua didattica. In particolare... se cercate uno stile di Aikido che sia leggero, spirituale e che rifiuti la connessione con l'efficacia reale, NON venite nel mio Dojo. Trovereste altro, io pratico e divulgo l'AIKIBUDO.
(Il Maestro Simone Ciardini)